Attraverso il vetro. Intervista a Lorenzo Passi

In occasione dell’inaugurazione di AT WORK! Lavoro, Società, Comunità nell’Arte Contemporanea, aperta lo scorso 13 novembre al MO.CA – Centro per le nuove culture di Brescia e visitabile fino al 6 gennaio 2022, abbiamo intervistato i due artisti più giovani presenti in mostra: Lorenzo Passi (Milano, 1985) e Giulio Malinverni (Vercelli, 1994).

Lorenzo Passi, artista e artigiano, esordisce nel 2013 dopo un lungo periodo di formazione presso i maestri vetrai italiani e internazionali. Le sue opere presentano una forte contrapposizione tra il ferro e il vetro che sono i materiali che predilige: il primo pesante, solido e grezzo, il secondo leggero, delicato e complesso da lavorare.

Seguiteci sul nostro profilo Instagram per l’intervista a Giulio Malinverni che verrà pubblicata in occasione della seconda tappa espositiva del progetto che aprirà il 27 novembre a Spazio Berlendis a Venezia.

ACME – Nel concept di AT WORK! si legge:

AT WORK!, è un appello rivolto agli artisti non solo per invitarli a continuare ad intervenire nella società con opere capaci di scardinare il punto di vista comune e di mettere in luce le problematiche e le profezie più scottanti, ma anche per chiedere, alla comunità sociale, di continuare a riconoscere e salvaguardare il lavoro dell’artista, strumento fondamentale di analisi e di visione del presente teso al futuro, nelle sue implicazioni sociali, culturali, umane e politiche, nel senso più ampio e profondo del termine.

Qual è il tuo punto di vista al riguardo?

LP – Per quanto riguarda l’intervento dell’artista nella società, questo ritiene che il suo fare abbia indubbiamente una soggettività che nel contatto con la società ha un effetto più o meno dirompente. L’idea che questo debba per forza “scardinare il punto di vista comune” non è realistica, diciamo piuttosto che l’arte generalmente vuole essere portatrice di un messaggio ma il suo effetto ed interpretazione non sempre sono in linea con la visione dell’artista stesso. Il fatto che l’arte sia “messaggio” comporta un’interazione con il mondo e le sue problematiche e, quindi, con la propria interpretazione di quel che accade.

L’essere un artista, per quanto possa essere mal compreso, è gravoso e io sono sia un lavoratore-artigiano sia un artista. Ma è il lavoro in generale che deve essere salvaguardato. E se può essere che il lavoro dell’artista sia stato in passato quello di chi, magari, una parola non ce l’aveva, è giusto che in ogni ambito della società contemporanea si comprenda che una salvaguardia effettiva ci deve essere, per tutti. L’artista può essere anche chi combatte, per sé e per gli altri, in prima linea perché questo principio sia rispettato.

Lorenzo Passi, Black
Lorenzo Passi, Black, 2020, vetro soffiato e struttura di metallo, 36x18x28 cm. Courtesy Marignana Arte e l'artista. © Enrico Fiorese
Lorenzo Passi, Deserti di cemento
Lorenzo Passi, Deserti di Cemento, 2014, vetro soffiato e struttura di metallo, 50x50x30 cm. Courtesy Marignana Arte e l'artista. © Enrico Fiorese

ACME – Come sviluppi le tue opere? Parlaci del tuo lavoro, dalla ricerca alla produzione.

LP – Ho utilizzato gran parte della mia energia e concentrazione per raggiungere una disciplina che sfocia nell’utilizzo della materia vitrea, mio principale metodo di espressione. Una volta apprese le tecniche molto complesse di lavorazione del vetro, ho capito che la realizzazione del mio lavoro si manifestava in una direzione lontana dall’idea “accademica” e figurativa dell’arte: nonostante cercassi di rappresentare il mio pensiero attraverso l’arte non mi è era possibile farlo attraverso il mero apprendimento di una tecnica.

Amo fare installazioni e sculture singole, soprattutto le prime, che mi consentono di adoperare anche il suono, il movimento, la luce, quali strumenti espressivi; purtroppo, nel fare progetti complessi, la realizzazione è molto più ardua.
In generale, amo unire materiali differenti al vetro: metallo, legno, pietra, a cui si aggiungono effetti sonori, cinetici e luminosi.
La mia ricerca parte da esperienze personali e dalla mia interpretazione del mondo tradotta con gli strumenti che ho a disposizione.

ACME – I materiali che utilizzi hanno una lavorazione complessa, quanto è stata importante la tua esperienza formativa a stretto contatto con i maestri vetrai? Come hai legato quanto appreso dall’artigianato tradizionale alla tua personale ricerca artistica?

LP – Direi che il contatto con i maestri vetrai è stato essenziale e un punto di inizio, dal quale distaccarsi per capire cosa volessi fare realmente. Non sono un maestro vetraio ma attraverso il vetro ho trovato la mia voce. È talmente complicato saper maneggiare il vetro che utilizzarlo richiede una competenza enorme, dove non si finisce mai di imparare e sorprendersi.

Lorenzo Passi, La conquista dell'inutile
Lorenzo Passi, La conquista dell'inutile #2, 2021, vetro soffiato, acciaio, 62x32x17 cm. Courtesy Marignana Arte e l'artista. © Enrico Fiorese
Lorenzo Passi
© Marco Menghi

Lorenzo Passi

Lorenzo Passi è nato a Milano nel 1985. Vive e lavora a Venezia e ha studiato in Italia, Finlandia e Stati Uniti. Il suo entusiasmo per il vetro è iniziato nel 2005, ha iniziato il suo apprendistato a Murano studiando a lungo il vetro nelle sue sfaccettature. Ha esordito come artista nel 2013; da allora il suo lavoro è apparso sia in mostre personali che collettive.