ACME ArtBOARD #5: Valery Franzelli

ACME ArtBOARD è una rubrica pensata per avvicinare il pubblico e fornire un nuovo approccio all’arte contemporanea, coinvolgendo artisti giovani ed emergenti che, raccontandosi, svelano il loro modo personale di essere Artisti

Lo strumento utilizzato è il moodboard, letteralmente “tavola di stile”, una serie di immagini unite tra loro come in un collage che serve a mostrare in un formato visivo un progetto e tutti gli elementi ad esso correlati, anticipato da una breve intervista. 

Gli artisti si sono fatti conoscere partendo dalla formazione e arrivando alle loro aspirazioni future, creando una composizione in cui vengono mostrati i loro spunti creativi, i materiali a loro affini e gli strumenti del fare. Ogni artista interpreta in modo originale ed unico il moodboard, fornendo al lettore scenari inediti utili a comprendere il significato di essere Artista a 360 gradi.

 

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Il primo appuntamento di quest’anno è con Valery Franzelli.

Valery Franzelli, A gran voce, 2021, inchiostro invisibile, luce di Wood, 40,6x29,7 cm. Courtesy l'artista
Valery Franzelli, A gran voce, 2021, inchiostro invisibile, luce di Wood, 40,6x29,7 cm. Courtesy l'artista

ACME – Cosa ti ha spinto e perché ad iniziare gli studi/la carriera di artista?

VF – Ho sempre avuto la passione per l’arte. Mia madre quando ero piccola passava il suo tempo libero dipingendo su ceramica e questo sicuramente mi ha incuriosito nel provare io stessa a spendere il mio tempo libero familiarizzando con il mondo delle arti. Sono cresciuta in un ambiente stimolante e questo mi ha permesso di essere molto libera. Fortunatamente non ho mai avuto dubbi nella scelta del mio indirizzo di studi e ad oggi sono sempre supportata dalla mia famiglia.

 

ACME – Quali sono le tue aspirazioni per il futuro?

VF – La mia aspirazione per il futuro è quella di lavorare facendo ciò che più mi piace. Spero di continuare a fare ricerca e proseguire nei miei progetti in attesa di un riconoscimento ed un apprezzamento in questo mio lavoro. Sono consapevole che chi sceglie di intraprendere la strada per diventare artista non ha il passaggio libero e in discesa ma io credo che la cosa che più importa è percorrerlo con la voglia e la passione di raggiungere la meta, senza prefissarsi un tempo e gioendo di ogni piccolo traguardo.

Valery Franzelli, Mia cara bambina, 2021, cartoncino, vasca in polistirolo con rivestimento, inchiostro da calligrafia, 15 elementi da 29,7x21 cm ciascuno e 1 elemento da 100 cm Øx30 cm, installazione site specific, Palazzo Palazzi, Brescia. Courtesy l'artista

IL MOODBOARD

Partendo dalle prime immagini, che ho posizionato in alto a destra, ho selezionato due artisti contemporanei a me molto cari: James Turrel con l’opera Ganzfeld “Aural” del 2018 esposta al Jewish Museum di Berlino e Marcello Maloberti con un’opera testuale tipica della sua ricerca artistica. Trovo affascinante, nelle opere di Turrel, la sensazione straniante di sentirsi improvvisamente avvolti da una nebbia oltre la quale sembra impossibile vedere oltre. In questo spazio ci si può completamente immergere e perdere. Ci si ritrova immersi in una dimensione altra. Una sensazione che ritrovo, in maniera differente in termini di realizzazione, anche nei lavori di Maloberti. Il lavoro Marmellate realizzato dall’artista nel 2019 rappresenta una raccolta di scritte, sotto forma di slogan. Un susseguirsi di pensieri, frammenti impulsivi. Ogni pagina ed ogni parola si presentano come un mondo a sé. Trovo inoltre molto interessante la scelta di giocare sulle colorazioni bianco e nero, i cosiddetti non-colori (termine assolutamente errato a mio parere).
La terza immagine è una fotografia scattata da me, un angolo di casa mia che ricollego ad un “luogo del silenzio”. Un luogo quasi meditativo, un angolo felice.
La quarta immagine è anch’essa una fotografia personale, uno scatto raffigurante un affisso posto sulla facciata di un palazzo di Milano. Il cartellone “chiede” di essere riempito ma la sua bellezza per me sta proprio in questa dimensione di attesa, di libertà.
La quinta immagine è il dettaglio di un mio lavoro Oblio dove sono visibili solo alcuni frammenti di parole, lettere e colori che riaffiorano dalla superficie. Infine ho inseritola mia palette di colori: nero, bianco e viola (colorazione che rimanda all’illuminazione della luce di wood). Prediligo sempre colorazioni monocrome, che diano la parvenza di vuoto ma che permettono l’infinito.

All’interno del moodboard ho inserito anche una parola: silenzio. Ho giocato sull’opacità della parola nascondendola all’interno del foglio. Il silenzio è uno dei temi base della mia ricerca. La composizione generale del moodboard ho cercato di mantenerla il più pulita e ordinata, inserendo solo ciò che per me era l’essenziale.

Il Moodboard di Valery Franzelli
Il Moodboard di Valery Franzelli
valery franzelli

Valery Franzelli

Valery Franzelli nasce a Brescia nel 1998. Attualmente frequenta il biennio di Arti visive all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia. Nel 2021 ha conseguito la laurea triennale in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia (Brescia). Nel 2017 ha conseguito il diploma in Arti Visive presso l’istituto di istruzione superiore Bruno Munari (Cremona). Nel 2021 ha esposto alla collettiva In absentia presso Temù (BS) a cura di Paolo Sacchini, Giulia Palamidese e Natalie Zangari, alla collettiva Kenopsia – Dialoghi aperti tra sei artisti e un palazzo presso Palazzo Palazzi (Brescia) a cura di Natalie Zangari, alla collettiva Final Critics presso la Collezione Paolo VI, Concesio (Brescia) a cura di Paolo Sacchini. Nel 2019 ha esposto alla collettiva WOWomen Festival – La creazione è femmina presso Palazzo Gaifami (Brescia) e alla collettiva HolyBrixia presso il Duomo vecchio di Brescia.